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Unico Club ufficialmente riconosciuto dall'E.N.C.I. per la tutela della razza "Magyar Vizsla a Pelo Corto e a Pelo Duro" in Italia
Mariella

Mariella

Vicepresidente e Segretario Associazione Magyar Vizsla Club Italiano URL del sito web:

PROVA DI CACCIA SU SELVAGGINA NATURALE – SPECIALE VIZSLA CAC – REGGIO EMILIA 25.03.2023

Sabato 25 Marzo ha avuto luogo la quarta prova di caccia su selvaggina naturale del calendario 2023 del nostro Club, Speciale Vizsla CAC a Fogliano (RE), in collaborazione con il Gruppo Cinofilo Reggiano.

Presenti:
3 soggetti costituenti la batteria della Speciale Vizsla a pelo duro – Giudice Claudio Cortesi
Classifica:
Nessun soggetto qualificato

Presenti:
10 soggetti costituenti la batteria della Speciale Vizsla a pelo corto – Giudice Claudio Cortesi
Classifica:
1° ECC Eva di Osteria Nuova di Chiodini
2° MB Dora di Osteria Nuova di Brogiolo
3° MB E.Sti.C. Hunter del Fatalbecco di Bianchetti

Di seguito la relazione del Giudice Claudio Cortesi:
Ho giudicato una speciale bracco ungherese a pelo duro e a pelo corto. Confesso che non avevo una grandissima esperienza pratica su questa razza, ne avevo visti tre o quattro in tutta la mia vita però ho preso un bigino dello Standard e credo di averlo digerito abbastanza bene, perciò ne faccio un quadro positivo. Io in questi ultimi weekend ho visto un po' tutte le razze e devo dire che questi vizsla non hanno sfigurato rispetto a razze conclamate senza far nomi. Mi sono permesso di vedere delle cose buone, pregevoli. Si parla di una razza che per chi ha masticato un po' di caccia all'estero nei paesi Magari o in Croazia sa quali sono i presupposti, voglio dire il collegamento, la ferma, l'obbedienza, il riporto. Sono queste le doti richieste dal classico guardiacaccia croato o ungherese, quello che vuole dal suo cane perciò direi al di là di tutto non dovremmo allontanarci troppo da quelle che sono le prerogative richieste dal paese di origine.
Ho detto questo anche l'altra volta, lo dico coi vizsla e lo dico anche con le altre razze.
Bei turni, bei percorsi, bene sul terreno, bene sul vento, buoni approcci con il selvatico, qualche ferma un po' senza esito ma dovuta anche un po’ alla presenza di lepri. Dove ho visto delle difficoltà è nella risoluzione del punto. Nella presa di punto buona, poi nove su dieci il cane si disperde o non ottiene il punto oppure se lo tiene non è di pregevole pregevolissima fattura.
O perché non perfettamente indicato o cose di questo genere. Le ho viste oggi in queste prove ma le ho visti anche gli anni precedenti. Io attribuisco questa “colpa” a questa magnifica selvaggina che c’è qua, non ci sono altre spiegazioni perché sul pagano messo tutti fermano perfettamente, qui invece bisogna avere qualcosina di più.
Bracco Ungherese a pelo duro
Tre cani. Correndo per primi nei terreni umidi e bagnati del mattino con ancora un po' di freddo sono un po' penalizzati. Infatti non ho cani in classifica ma ho visto Narcos del Fatalbecco che è il primo anno, l’ho richiamato, un lungo richiamo. Questo è uno dei cani che mi è piaciuto di più. Forse se faceva il richiamo alle undici e mezza però vabbè è così. Devono correre per primi e sono penalizzati, poi il richiamo non è che lo fai alla fine, lo fai alla fine della loro batteria perché sono due realtà distinte. Sono tutti i cani di questo signore (Massolo ndr). Complimenti ha passione e competenza.
Passiamo ai Bracchi Ungheresi a pelo corto.
Anche per motivi numerici ma anche perché il tempo si era un po' addolcito abbiamo ottenuto una discreta classifica.
La prova viene vinta con il Primo Eccellente da Eva di Osteria Nuova di Chiodini.
Secondo Molto Buono Dora di Osteria Nuova di Brogiolo.
Terzo Molto Buono Hunter del Fatalbecco di Renati.
Anche qui cito due nomi di cani che mi sono piaciuti: Elvis di Osteria Nuova di Chiodini un turno veramente veramente di grande livello ed Eva di Zerbini che ha fatto la grande cerca né più né meno non aggiungo altro. Entrambi questi cani a contatto con il selvatico, punti presi bene, specialmente Elvis ed anche Penelope di Danielis che ha preso uno dei punti più belli, e poi ritoccano.... mica solo il vizsla, lo ho visto fare anche ad altri cani numericamente più conclamati.
Primo Eccellente la Eva di Chiodini: nel turno principale ha avuto terreni un po' difficili ed erba fitta alta si faceva fatica anche noi a camminare in mezzo. Si può immaginare la difficoltà del cane che prima deve saltare, secondo ha difficoltà a recepire l'emanazione ed andare a buon fine a risolvere. Perciò è stato un turno con un pochettino di difficoltà. Siamo andati al richiamo in un terreno identico, perciò anche lì ha affrontato le medesime difficoltà, però ha avuto la fortuna tra virgolette di beccare subito una emanazione e malgrado le difficoltà ante dette l'ha risolto molto bene. Abbiamo visto una ferma, un’accostata, ferma ancora, parte corretto. Tutto perfetto.
Secondo Molto Buono Dora di Osteria Nuova di Brogiolo anche questo un cane che ha dimostrato delle buone qualità di razza, molto voglia di andare, piacevole a vedersi, bene sul terreno e sul vento, tutto bene. Ferma in buono stile poi, qua non si sa mai se è un fagiano se è una lepre c'è sempre questa difficoltà a decifrare anche se dovremmo arrivarci ma non è sempre così. Poi il cane rompe e si allontana, poi torna sul terreno esplorato nel punto dove aveva fatto quella ferma senza esito e ferma ancora, meglio questa volta e li inizia a guidare e parte un fagiano piuttosto lungo comunque a tiro di fucile. La prova ha avuto qualche problema perciò non mi sono sentito di mandarlo oltre al molto buono.
Al terzo Molto Buono Hunter del Fatalbecco di Renati. La prestazione a bordo di bosco il molto buono la configura in pieno, incorniciabile nel molto buono dal punto di vista della avidità, della passione eccetera. Poi consigliato anche dalla giuria è stato portato verso un bellissimo bordo di fosso che c'era lì, molto sporco. Il cane all'interno di questo bosco, con qualche difficoltà come sempre avviene per un cane che deve fare una ferma e risolvere in un bordo pieno di roveti, non ci si può aspettare.. ottiene un buon punto. Al conduttore non sparava la pistola, abbiamo fatto lo sparo a freddo, il cane corretto.
Ringrazio il Vizsla Club andate avanti così e sempre ad maiora.”


 
Testo e Foto Mariella Michelon

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PROVE DI CACCIA SU SELVAGGINA NATURALE – SPECIALE VIZSLA CAC – CAMPOSANTO (MO) 19.03.2023

Domenica 19 Marzo ha avuto luogo la terza prova di caccia su selvaggina naturale del calendario 2023 del nostro Club, Speciale Vizsla CAC a Camposanto Nonantola (MO), in collaborazione con il Gruppo Cinofilo Modenese.

Presenti:
8 soggetti costituenti la batteria della Speciale Vizsla a pelo corto – Giudice Libero Asioli
Classifica:
Nessun soggetto qualificato

Presenti:
2 soggetti costituenti la batteria della Speciale Vizsla a pelo duro – Giudice Libero Asioli
Classifica:
Nessun soggetto qualificato
Rilasciato CAL ad entrambi i soggetti

Di seguito la relazione del Giudice Libero Asioli:
Ho giudicato la speciale Bracco Ungherese. E’ sempre un piacere quando si viene chiamati a giudicare delle Speciali, ma anche una responsabilità perché bisogna cercare di dare un po’ di indicazioni. Naturalmente mi associo ai ringraziamenti dei miei colleghi. Ringrazio la mia guida che ci ha condotto anche oggi sui terreni in maniera magistrale e ci ha permesso di mettere i cani a contatto con i selvatici.
Avevo due batterie. La prima era di Bracco Ungherese a pelo duro, c’erano due soggetti, un maschio ed una femmina. Due bei cani dal punto di vista strutturale che comunque mi hanno dimostrato di andare bene a caccia. Il maschio si è aggiudicato un punto su una siepe lavorando con mestiere poi naturalmente ha inseguito, la femmina allo stesso modo a bordo di una siepe. Comunque c’è la necessità del CAL, ed ho assegnato il CAL ad entrambi, il Certificato di Attitudine al Lavoro che consente di proseguire la carriera in esposizione.
Per quel che riguarda l’altra batteria che vedeva i Bracchi Ungheresi a pelo corto, ho visto dei bei soggetti. Ecco qui voglio fare un’annotazione al Club. Cerchiamo di stare attenti a non costruire due linee che si allontanano, noi abbiamo bisogno di lavorare attorno ad una linea unica. Voglio dire, abbiamo due soggetti, che entrambi si chiamano Eva che comunque sono soggetti che stanno e l’altra che si chiama Sunflower di Scotti. In modo particolare l’Eva di Chiodini e Sunflower che sono due femmine dalla voglia di andare veramente, di aprire, di prendere terreno. Ecco non insistiamo troppo sulla velocità, sennò facciamo solo dei cani veloci e quindi bisogna mantenere la mentalità del continentale perché sennò è inutile, ci prendiamo tutti dei pointer e dei setter e siamo a posto. Allora le mentalità cerchiamo di..
Invece abbiamo la Questa e l’Elvis che hanno un altro modo, un’altra mentalità, più continentale diciamo. Lavoriamo in modo da seguire una linea unica e credo che il materiale lo avete.
Ho portato tre cani al richiamo. La Eva di Chiodini, la Sunflower di Scotti e la Questa del Fatalbecco di Zerbini. Tutte e tre lo stesso discorso cioè arrivate a contatto del selvatico hanno alzato la testa per andare in ferma, ma poi sono andate sul fagiano, invece la Sunflower di Scotti l’ha lasciato sul terreno. Evidentemente quando i fagiani, e l’ho visto un po’ in tutte le batterie, sono in queste condizioni o hanno da amoreggiare può essere che perdono quell’usta che hanno in momenti normali. Sono un po’ come noi che ci profumiamo, non sappiamo più da umano ma da profumo che ci mettiamo. Scusate la battuta, grazie comunque.”

 
 
 
Testo Mariella Michelon
Foto Enrico Brogiolo
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