PROVE DI CACCIA SU SELVAGGINA NATURALE – SPECIALE VIZSLA CAC – CAMPOSANTO (MO) 19.03.2023
Domenica 19 Marzo ha avuto luogo la terza prova di caccia su selvaggina naturale del calendario 2023 del nostro Club, Speciale Vizsla CAC a Camposanto Nonantola (MO), in collaborazione con il Gruppo Cinofilo Modenese.
Presenti:
8 soggetti costituenti la batteria della Speciale Vizsla a pelo corto – Giudice Libero Asioli
Classifica:
Nessun soggetto qualificato
Presenti:
2 soggetti costituenti la batteria della Speciale Vizsla a pelo duro – Giudice Libero Asioli
Classifica:
Nessun soggetto qualificato
Rilasciato CAL ad entrambi i soggetti
Di seguito la relazione del Giudice Libero Asioli:
“Ho giudicato la speciale Bracco Ungherese. E’ sempre un piacere quando si viene chiamati a giudicare delle Speciali, ma anche una responsabilità perché bisogna cercare di dare un po’ di indicazioni. Naturalmente mi associo ai ringraziamenti dei miei colleghi. Ringrazio la mia guida che ci ha condotto anche oggi sui terreni in maniera magistrale e ci ha permesso di mettere i cani a contatto con i selvatici.
Avevo due batterie. La prima era di Bracco Ungherese a pelo duro, c’erano due soggetti, un maschio ed una femmina. Due bei cani dal punto di vista strutturale che comunque mi hanno dimostrato di andare bene a caccia. Il maschio si è aggiudicato un punto su una siepe lavorando con mestiere poi naturalmente ha inseguito, la femmina allo stesso modo a bordo di una siepe. Comunque c’è la necessità del CAL, ed ho assegnato il CAL ad entrambi, il Certificato di Attitudine al Lavoro che consente di proseguire la carriera in esposizione.
Per quel che riguarda l’altra batteria che vedeva i Bracchi Ungheresi a pelo corto, ho visto dei bei soggetti. Ecco qui voglio fare un’annotazione al Club. Cerchiamo di stare attenti a non costruire due linee che si allontanano, noi abbiamo bisogno di lavorare attorno ad una linea unica. Voglio dire, abbiamo due soggetti, che entrambi si chiamano Eva che comunque sono soggetti che stanno e l’altra che si chiama Sunflower di Scotti. In modo particolare l’Eva di Chiodini e Sunflower che sono due femmine dalla voglia di andare veramente, di aprire, di prendere terreno. Ecco non insistiamo troppo sulla velocità, sennò facciamo solo dei cani veloci e quindi bisogna mantenere la mentalità del continentale perché sennò è inutile, ci prendiamo tutti dei pointer e dei setter e siamo a posto. Allora le mentalità cerchiamo di..
Invece abbiamo la Questa e l’Elvis che hanno un altro modo, un’altra mentalità, più continentale diciamo. Lavoriamo in modo da seguire una linea unica e credo che il materiale lo avete.
Ho portato tre cani al richiamo. La Eva di Chiodini, la Sunflower di Scotti e la Questa del Fatalbecco di Zerbini. Tutte e tre lo stesso discorso cioè arrivate a contatto del selvatico hanno alzato la testa per andare in ferma, ma poi sono andate sul fagiano, invece la Sunflower di Scotti l’ha lasciato sul terreno. Evidentemente quando i fagiani, e l’ho visto un po’ in tutte le batterie, sono in queste condizioni o hanno da amoreggiare può essere che perdono quell’usta che hanno in momenti normali. Sono un po’ come noi che ci profumiamo, non sappiamo più da umano ma da profumo che ci mettiamo. Scusate la battuta, grazie comunque.”
Testo Mariella Michelon
Foto Enrico Brogiolo
Presenti:
8 soggetti costituenti la batteria della Speciale Vizsla a pelo corto – Giudice Libero Asioli
Classifica:
Nessun soggetto qualificato
Presenti:
2 soggetti costituenti la batteria della Speciale Vizsla a pelo duro – Giudice Libero Asioli
Classifica:
Nessun soggetto qualificato
Rilasciato CAL ad entrambi i soggetti
Di seguito la relazione del Giudice Libero Asioli:
“Ho giudicato la speciale Bracco Ungherese. E’ sempre un piacere quando si viene chiamati a giudicare delle Speciali, ma anche una responsabilità perché bisogna cercare di dare un po’ di indicazioni. Naturalmente mi associo ai ringraziamenti dei miei colleghi. Ringrazio la mia guida che ci ha condotto anche oggi sui terreni in maniera magistrale e ci ha permesso di mettere i cani a contatto con i selvatici.
Avevo due batterie. La prima era di Bracco Ungherese a pelo duro, c’erano due soggetti, un maschio ed una femmina. Due bei cani dal punto di vista strutturale che comunque mi hanno dimostrato di andare bene a caccia. Il maschio si è aggiudicato un punto su una siepe lavorando con mestiere poi naturalmente ha inseguito, la femmina allo stesso modo a bordo di una siepe. Comunque c’è la necessità del CAL, ed ho assegnato il CAL ad entrambi, il Certificato di Attitudine al Lavoro che consente di proseguire la carriera in esposizione.
Per quel che riguarda l’altra batteria che vedeva i Bracchi Ungheresi a pelo corto, ho visto dei bei soggetti. Ecco qui voglio fare un’annotazione al Club. Cerchiamo di stare attenti a non costruire due linee che si allontanano, noi abbiamo bisogno di lavorare attorno ad una linea unica. Voglio dire, abbiamo due soggetti, che entrambi si chiamano Eva che comunque sono soggetti che stanno e l’altra che si chiama Sunflower di Scotti. In modo particolare l’Eva di Chiodini e Sunflower che sono due femmine dalla voglia di andare veramente, di aprire, di prendere terreno. Ecco non insistiamo troppo sulla velocità, sennò facciamo solo dei cani veloci e quindi bisogna mantenere la mentalità del continentale perché sennò è inutile, ci prendiamo tutti dei pointer e dei setter e siamo a posto. Allora le mentalità cerchiamo di..
Invece abbiamo la Questa e l’Elvis che hanno un altro modo, un’altra mentalità, più continentale diciamo. Lavoriamo in modo da seguire una linea unica e credo che il materiale lo avete.
Ho portato tre cani al richiamo. La Eva di Chiodini, la Sunflower di Scotti e la Questa del Fatalbecco di Zerbini. Tutte e tre lo stesso discorso cioè arrivate a contatto del selvatico hanno alzato la testa per andare in ferma, ma poi sono andate sul fagiano, invece la Sunflower di Scotti l’ha lasciato sul terreno. Evidentemente quando i fagiani, e l’ho visto un po’ in tutte le batterie, sono in queste condizioni o hanno da amoreggiare può essere che perdono quell’usta che hanno in momenti normali. Sono un po’ come noi che ci profumiamo, non sappiamo più da umano ma da profumo che ci mettiamo. Scusate la battuta, grazie comunque.”
Testo Mariella Michelon
Foto Enrico Brogiolo